Statuto regionale: grave se qualche questione di principio impedisse il varo della carta costituzionale del Veneto

In maniera un po' altisonante vorremmo chiamarlo "appello", in termini più composti potremmo dire che questo è soltanto un richiamo alla responsabilità ed al buon senso. L'oggetto è lo Statuto regionale, si apre con oggi l'ultima settimana utile per approvarlo, un passaggio importante, che tuttavia rischia di divenire un ostacolo più che un momento di crescita e di evoluzione del nostro sistema regionale. Per alcuni motivi. Il primo. Lo Statuto di una Regione è strumento indispensabile per fissare orientamenti e norme di comportamento che disciplinano la società civile, l'economia, le relazioni tra cittadini e istituzioni. In questo momento di "confusione", fissare le regole diviene non solo auspicabile ma assolutamente necessario per un serio progetto di Società. L'attuale carta costituzionale del Veneto, vecchia di oltre trent'anni, oggettivamente non risponde più alle esigenze di una realtà che si è profondamente evoluta. In parole povere, in quell'insieme di norme si ritrovano regole e principi partoriti da un mondo che non esiste più. In questi mesi molto è stato fatto per dare una nuova carata "costituzionale" al Veneto, si tratta ora di chiudere lasciando da parte irrigidimenti che più che sulla sostanza dei contenuti paiono relegati alla marginalità di posizioni preconcettuali. Una seconda considerazione. Chi pensa che il nuovo Statuto debba essere un documento talmente "alto" da avere il dono dell'eternità, non conosce la storia (o finge di non conoscerla); anche quella del nostro Veneto. Ma soprattutto non tiene presente il vecchio detto: "l'ottimo è nemico del bene". Chi invoca e propone la necessità di un rinvio "illimitato", in realtà ha un solo obiettivo: non cambiare nulla. Oltre tutto, la ricerca (presunta) della perfezione rischia di paralizzare l'attività della Regione, che ha bisogno di procedere speditamente sulla via dell'approvazione di molte altre normative e provvedimenti urgenti. Per i motivi sopra accennati, possiamo dire che la bozza di Statuto attualmente in discussione è una buona base per chiudere in tempi rapidi una proposta da portare in approvazione in Consiglio Regionale. Oltre tutto, nell'attuale testo ci pare di cogliere alcune indicazioni importanti, come quella del coinvolgimento ampio e forte della società civile, del mondo delle rappresentanze e dell'associazionismo, che sono una buona premessa per un percorso significativo, anche in una prospettiva di futuro miglioramento sostanziale dello Statuto stesso. Insomma, rinnoviamo l'iniziale richiamo (o se volete l'appello) a procedere al più presto all'approvazione dello Statuto regionale, per dare prova e senso di responsabilità, per anteporre il bene veneto alle sterili ragioni "soltanto" di parte.